Il principale obiettivo della mia attività clinica è quello di offrire uno spazio di ascolto sicuro, empatico e non giudicante, che permetta di instaurare relazioni terapeutiche sincere e di fiducia.
Nel tentativo di trasmettere la mia passione per la psicologia e l’importanza della dualità tra mente e corpo il percorso psicologico prevede di guidare il paziente nell’individuazione e nel potenziamento delle proprie risorse interiori, con la finalità di incrementare il suo benessere psicofisico.
Nel percorso di formazione professionale mi sono sempre rivolta parallelamente sia all’utenza degli adulti che a quella di bambini ed adolescenti, con l’intento di porre attenzione alla salute mentale, al rispetto e alla valorizzazione dell’unicità di ogni persona in tutte le fasi della sua vita.
La mia scelta riguardante l’approccio psicoterapeutico è ricaduta su quello cognitivo-comportamentale (Cognitive-Behaviour Therapy, CBT) in quanto si rivela essere una forma di intervento attiva, strutturata, centrata sul problema, limitata nel tempo e scientificamente fondata. Infatti, è attualmente considerata a livello internazionale uno dei più affidabili ed efficaci modelli per la comprensione ed il trattamento dei disturbi psicopatologici e dei problemi psicologici concreti.
La psicoterapia cognitiva mi ha affascinata, soprattutto, per la stretta relazione tra pensieri, emozioni e comportamenti che la caratterizza e attraverso cui spiega i disturbi psicologici. Pertanto, ritengo estremamente interessante l’assunto teorico su cui si fonda secondo cui non sarebbero gli eventi a creare e mantenere un determinato problema, riguardante la sfera emotiva e comportamentale, ma questi verrebbero piuttosto largamente influenzati dalle strutture cognitive dell’individuo e dalla sua rappresentazione soggettiva della realtà.
In particolare, a mio avviso il lavoro psicologico e psicoterapeutico si distingue per l’esistenza di due aree di gioco, quella del paziente e quella del professionista sanitario, che condividono lo stesso obiettivo. Questo comporta, fin dalle primissime sedute, un vero e proprio lavoro di squadra dove lo psicologo e l’utente si impegnano reciprocamente per concordare gli obiettivi della terapia, un piano di trattamento personalizzato, sulla base delle esigenze di quest’ultimo, e per comprendere e sviluppare strategie mirate alla risoluzione dello specifico problema. Infine, sarà compito specifico del professionista stabilire una diagnosi, quando possibile, e preoccuparsi periodicamente di monitorare i progressi raggiunti insieme al paziente e il grado di soddisfacimento del percorso.